Guerrilla marketing

Guerrilla marketing cos’è

Il Guerrilla marketing è una delle forme più evidenti ed eclatanti del marketing. Ma in pratica il guerrilla marketing cos’è? E’ un’espressione non convenzionale che si basa su strumenti low-budget per massimizzare i risultati. Anche in questo caso – come spesso accade nel marketing – la terminologia è mutuata dal campo militare; l’arte della guerra di Sun Tzu è diventata un caposaldo in materia solo per fare un esempio di quanto prendiamo dal quel mondo. Infatti come la guerriglia è una modalità di combattimento in un certo senso “a basso costo”, ugualmente lo sono tali operazioni di marketing.  Punto di partenza fondamentale, per capire cos’è la guerrilla marketing, è che come ogni altra attività di marketing nulla è lasciato al caso. alla base c’è sempre un’attenta e focalizzata strategia.

Dato che il passato è il nostro primo maestro, bisogna tornare agli anni ‘80, periodo in cui le tv commerciali – e già il termine stesso ci deve far riflettere – danno un impulso importante alla pubblicità. Per i piccoli business era diventato già quasi impossibile emergere in un panorama così ricco ed affollato; ed allora Jay Conrad Levinson – ex direttore creativo alla Leo Burnett – pensò al guerrilla marketing. L’ obiettivo era usare tattiche non convenzionali rispetto a quelle più in voga all’epoca, arrivando a creare un qualcosa di scioccante, unico e memorabile. 

Considerando che sono trascorsi circa 40 anni da questi primi propositi e che il mondo è completamente cambiato, l’obiettivo è centrare il proprio target puntando dove possibile alle nicchie, per un puro discorso di maggior convenienza e minor concorrenza. Il brand, prima di intraprendere tali operazioni, deve sapersi creare una forte personalità o prepararsi al possibile successo per non buttare tutto alle ortiche. Per tutti questi motivi, le odierne operazioni di Guerrilla Marketing, sono diventate sempre più comunicazioni crossmediali: sono implosi i canali di comunicazione e con essi i touchpoint per il cliente.

Gli strumenti del Guerrilla Marketing

Ci sono elementi imprescindibili per la buona riuscita di una campagna di guerrilla:

  • Tempo
  • Energia
  • Immaginazione

Il tempo è indispensabile per pianificare e per agire, il tutto non può esaurirsi in un’azione sporadica. L’energia e l’immaginazione, invece, potremmo farle rientrare in quelle soft skill che ogni buon marketer dovrebbe avere. A livello operativo è sicuramente una delle più intriganti anche per il numero e la qualità degli attori coinvolti. Basti pensare che potrebbero servire attori con particolari doti, artisti per installazioni, esperti di settore, insomma grandi professionisti che si sommano agli uomini del marketing. Beh detta così quel famoso low – cost sembra già essere abbastanza sforato. Ricordiamoci però, che tali attività non convenzionali coinvolgo il cliente in maniera impattante, colpendolo quasi di sorpresa e aumentando sicuramente le possibilità di intercettarlo e generare quanto meno ricordo ed interesse. Già questo risultato, paga e rende l’investimento più sostenibile.

Inoltre quando il Guerrilla Marketing è ben fatto si instaura un circolo virtuoso tale per cui saranno i clienti stessi o altri mezzi di comunicazione a “regalare” pubblicità gratuita. Certo, resta da capire – e per questo ribadiamo sempre la fondamentale importanza delle analisi post – quanto questa visibilità spontanea sia utile nel medio/lungo periodo. Primo consiglio che ci sentiamo di darti: bellissimo il Guerrilla marketing, inserito in un corretto contesto di marketing mix è perfetto. E’ proprio ad un mix perfetto che noi cerchiamo di ispirarci e portare il cliente. Sei curioso di sapere come? Ti alleghiamo un link per sapere in breve come possiamo aiutarti https://docety.marketing/analisi-gratuita/

I grandi successi del Guerrilla marketing

Ma lo sappiamo, la vostra curiosità sta crescendo, allora vi raccontiamo alcune sensazionali campagne che hanno riscosso un grande successo.

“The Blair Witch Project”, un film che certamente ha segnato la storia della comunicazione. Il vero punto di forza è stata la promozione pre uscita; ricordiamola per chi se lo fosse persa: la pellicola è stata pensata con la forma di mockumentary, ovvero un falso documentario filmato in soggettiva da tre studenti che si avventurano in un bosco per indagare sulla fantomatica strega di Blair. Giocando sulla struttura di base del film, venne creato, ad un anno pre uscita l’omonimo sito web (www.blairwitch.com). Servendosi della sottile linea tra finzione e realtà, il sito conteneva le finte biografie dei protagonisti, le interviste con i genitori, la mappa del bosco ed altre informazioni funzionali alla creazione di un vero e proprio caso mediatico. 

Coca Cola. Eh già, anche i brand iconici possono muoversi in tale direzione. Infatti circa una decina di anni fa, ha lanciato la campagna “Coca Cola Happiness Machine”, in cui un distributore sembrava impazzire ed offrire ai clienti un numero esagerato di bottigliette. Via via dal distributore uscivano mazzi di fiori, panini giganti e persino bottiglie già stappate e versate. Conclusione? “Where will happiness strike next?” Giocando tutto sul concetto di felicità e sorpresa.

Nike nonostante un pubblico già molto ampio, voleva consolidare la sua mission. Come? con un enorme pallone da calcio caduto su una macchina oppure un cestino con l’ invito a “far canestro e buttar qui”. La strada, lo sport, il divertimento, l’imprevedibilità, insomma tutti valori simbolo del brand trasmessi anche da queste campagne.

Facciamo un ultimo esempio riferito a casa nostra: Gruppo Generali Assicurazioni con l’apertura della filiale a Milano. Un sottomarino spuntò da una piazza milanese con tanto di transenne e passanti incuriositi e basiti. Perchè? perchè bisogna fare sempre attenzione, in che modo? grazie al mondo delle previdenziali.

Molto spesso grandi brand hanno deciso di creare tali operazioni in particolari momenti dell’anno, vedi Halloween. https://docety.marketing/halloween/

Il Guerilla marketing porta dei risultati?

E corretto farsi questa domanda. Gli esempi prima citati sono di brand già importanti di loro – volutamente selezionati. Ma se tali brand fanno ricorso a tali operazioni allora significa che del profittevole c’è. Ma come già accennato nelle prime righe dell’articolo, se Nike è Just do It, non è solo per un maxi pallone piazzato in città, ma perchè ci sono tutta una serie di strategie adottate in contemporanea al Guerrilla. Sicuramente sfruttare le potenzialità del digitale è la corretta direzione per lavorare a budget ancora più ridotto nei confronti di queste attività, ma non dimenticatevi mai di gestire l’intero marketing mix.

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