Storia del virus in informatica

11 Novembre 1983, nasce il primo virus informatico. E’ oggi una problematica alla quale tutti andiamo incontro o ci siamo incappati almeno una volta nella vita. Ma cos’è in pratica un virus? E’ un programma o una sezione di codice caricato nel computer senza che ne siamo a conoscenza o lo abbiamo autorizzato. Alcuni possono causare solo fastidi, la maggior parte però è dannosa e pensata per infettare prima e prendere controllo poi dei sistemi vulnerabili. Come con noi umani, può diffondersi in molti computer e/o reti duplicandosi. Per questo è molto interessante conoscere la storia dei virus in informatica.

Scendendo ancor più nel tecnico: è un software – componente immateriale di un sistema informatico – della famiglia dei malware – software malevolo. Questi ha la capacità di infettare dei file in modo da fare copie di se stesso, con la qualità di operare sotto traccia

La domanda a questo punto diventa come fanno a colpirci? Il virus entra nel computer sfruttando le vulnerabilità dell’applicazione o del sistema operativo, inizia innanzitutto ad intaccare il sistema fino a rallentare o rendere inutilizzabile il dispositivo. I virus comportano dunque un certo spreco di risorse in termini di RAM, CPU e spazio sul disco fisso. Di base questi può danneggiare direttamente solo il software della macchina che lo ospita, indirettamente inizia però anche a danneggiare l’hardware.

Sos virus
Sos virus

La storia del virus

Il matematico John von Neumann già alla fine degli anni quaranta redasse un documento in cui parlava di un codice informatico in grado di danneggiare le macchine riproducendosi. Nel ‘71 invece il programma Creeper, creato da Bob Thomas, basava il suo funzionamento sull’ autoreplicazione. Questi, essendo un test, non aveva intenzioni malevole, semplicemente iniziava a palesare la vulnerabilità dei sistemi. Nel ‘74 con Rabbit abbiamo i primi intenti non positivi. Questi era in grado di duplicarsi da solo – caratteristica ormai ben nota – e riusciva a ridurre le prestazioni del sistema. Nel ‘75 si inizia a parlare anche del primo trojan grazie il programmatore John Walker. In quel periodo un giochino andava molto di moda: i “programmi animali”, che provavano a identificare l’animale a cui l’utente stava pensando, ponendo solo 20 domande. Cosa accadde in quel caso: il prodotto di Walker era talmente richiesto che nella fase di invio si innescò un vero effetto domino. Premesso che non vi era un intento cattivo, quello che accadde è che mentre si diffondeva il gioco, si diffondeva anche un programma latente – il cosiddetto trojan – che compiva operazioni senza il consenso dell’utente.  Questi sono solo i primi dieci anni di storia del virus in informatica e già si possono notare enormi passi tecnologici.

La svolta nella storia

La vera e propria dimostrazione pratica di cosa è capace di fare un virus però ebbe luogo esattamente l’11 novembre del 1983 all’ University of Southern California. Durante un corso di sicurezza informatica, uno studente Fred Cohen, dimostrò gli effetti di un virus propagato attraverso un floppy disk. In pochi minuti, il software maligno infettò ogni angolo del pc riproducendosi all’infinito e mandando completamente in tilt il sistema. Di lì a poco – 1986 – Il vero grande passo verso il lato oscuro della forza. Siamo in Pakistan e due fratelli Basit e Amjad Farooq Alvi, gestivano un negozio di computer. Stanchi dei clienti che, illegalmente,  copiavano i loro programmi, si vendicarono ideando Brain, in grado di sostituire il settore di avvio dei floppy disk con una specie virus.

Il bello di raccontare questi aneddoti è innanzitutto il piacere della scoperta, ma serve anche a capire come nel tempo i virus si sono evoluti in maniera sempre più intelligente e malevola. Quindi ci teniamo a precisare che bisogna lavorare con attenzione e adottare anche tecniche di prevenzione perchè la pericolosità è in grande aumento. “Heartbleed” risalente al 2014 aveva addirittura messo a rischio i server di internet, riuscendo ad intaccare una libreria crittografica.

In questo mix di curiosità, analisi e previsione che andiamo a lavorare. Cosa possiamo fare per te? Ecco:

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Proteggere il lavoro dai virus 

Vogliamo allora consigliarti delle buone pratiche per evitare di vedere il tuo lavoro mandato in fumo.

  • Usa un buon antivirus, è certamente una prima barriera di protezione
  • Scarica solo software affidabili. Ormai lavoriamo con un’infinità di programmi, conoscerne la provenienza ti eviterà problemi poi.
  • Non collegare dispositivi di dubbia provenienza. Abbiamo tanto parlato di replicabilità e velocità di replicazione; il dispositivo che non conosciamo potrebbe essere infetto.
  • Presta attenzione agli allegati email. Si lo so, riceviamo decine – se siamo fortunati – di email al giorno, ma mai abbassare la soglia di attenzione.
  • Tieni aggiornato il sistema operativo, perchè è il primo potenziamento per la sicurezza informatica.
  • Esegui regolarmente il backup dei file importanti, in maniera tale da averne sempre una seconda copia ed evitare che si rovinino e vadano persi.
Proteggere il lavoro dai virus
Proteggere il lavoro dai virus

Questi accorgimenti possono sicuramente essere presi da ognuno di noi, ma dal momento in cui ci si affida per progetti di varia natura ed ampia natura ad esperti di marketing, se di fronte si ha un team valido e completo anche questi aspetti devono essere tutelati. Se affrontiamo questi argomenti non è solo per passione o per raccontare temi che si spera possano essere di tuo interesse, Ma anche perchè un buon lavoro per essere tale deve coinvolgere tante componenti e il nostro impegno è sempre massimo su ogni fronte.

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