Fake news e social network

Fake news e social network

Il mondo dell’informazione negli ultimi anni è stato completamente stravolto. Ho uno smartphone, giro un video e in pochi secondi le immagini vengono viste in tutto il mondo.

Detta così sembra che tutti potremmo vincere un Pulitzer in un batter d’occhio. Ovviamente non è così, ma in potenza l’eco di una nostra qualsiasi azione potrebbe avere una rilevanza impressionante.

Apro la mia pagina Facebook e scrivo un post, magari lo ricondivido su twitter e faccio una storia su Instagram. In quanti stanno vedendo quello che sto pubblicando? Forse solo la mia famiglia o forse migliaia di persone. Quello che ho appena mostrato è vero? Come mi sto comportando nei confronti della comunità?

Sto semplicemente usando un mio social eppure le variabili in ballo sono infinite. “Una farfalla batte le ali a Pechino e a New York arriva la pioggia invece del Sole”. Questo è la teoria dell’effetto farfalla. Ciò che scrivo qui ed ora potrebbe influenzare molte più persone di quante ne immaginassi. 

Forse sto esagerando, la situazione mi sta sfuggendo di mano, o semplicemente ho un picco di presunzione. Però ho voluto forzare la mano ed estremizzare il concetto proprio per riflettere attentamente sul rapporto, comunicazione – social – fake news. Quello che leggo e/o vedo è sempre vero? è attendibile? chi è la fonte? come posso giudicare seria quella notizia?

Pensiamo solo all’ultimo biennio vissuto: la potenza dell’informazione ha aiutato a combattere una pandemia e ci sta facendo vivere il conflitto russo ucraino h24 senza perdere neanche un secondo. Tutto quello che ci è stato detto sulla pandemia però è vero? Tutto quello che abbiamo visto sulla guerra è reale?

La potenza della comunicazione 

Ecco che la comunicazione sta diventando un veicolo potentissimo; certo nell’ultimo secolo c’è stata un’escalation impressionante, ma adesso ha raggiunto un peso inimmaginabile. Torniamo al punto di partenza: giro una diretta instagram dove voglio esaltare la campagna vaccinale in quanto virologo e ho dedicato la mia intera vita al tema. Attacco aspramente su Facebook le case farmaceutiche poichè non ho mai creduto nella bontà dei vaccini. Il nostro compito adesso non è giudicare o schierarsi, ma capire come mai tutto questo possa avvenire con tale facilità e andare in ogni direzione.

La pluralità dell’informazione è un indubbio vantaggio rispetto al passato, i social hanno solo fatto deflagrare questo sviluppo, generando un calderone dal quale inevitabilmente escono anche delle fake news. Questa parola è entrata nel linguaggio comune dal 2016 grazie all’ uso dell’allora presidente americano  D. Trump che per difendersi dalle varie accuse mosse dai mezzi di informazione parlava continuamente di fake news.

Le fake news

Nello specifico, altro non è che un’ informazione in parte o del tutto falsa, divulgata intenzionalmente o inintenzionalmente attraverso il web, i media o le tecnologie digitali. Ma come puoi venire il dubbio? Grazie alla capacità della notizia di avere un alone di plausibilità, alimentata spesso da un sistema distorto di aspettative dell’opinione pubblica e da un’amplificazione dei pregiudizi.

Inoltre, siamo talmente bombardati di notizie vere e fake, che come sottolinea la Reuters – famosissima agenzia di stampa inglese – la quota di nuovi consumatori che dichiarano di evitare le news, di frequente o solo qualche volta, è aumentata in tutti i 46 Paesi coinvolti nello studio. Le spiegazioni sono varie e vanno dalla ripetitività delle news a effetti negativi sul proprio stato d’animo. Molti tra i giovani e i meno istruiti hanno dichiarato addirittura di evitare le notizie perché difficili da seguire e da comprendere.

Ricorrere ai social per informarsi allora è sempre più frequente; è il luogo dove scelgo e seleziono accuratamente le mie notizie mentre la ripetitività è superata con un semplice scroll. Infine il linguaggio usato è spesso talmente rapido e diretto che la comprensione è molto più intuitiva. 

Ed allora come riconoscere le fake news? basta un pò di attenzione e farsi le giuste domande, del tipo: i fatti e le cifre sono accurati? l’url del sito di provenienza sembra strano? l’autore è una persona realmente esistente?

Tutto ciò non serve a demonizzare l’informazione e i social, anzi le potenzialità di questa combinazione stanno arricchendo l’essere umano, è solo un monito per una migliore crescita della comunità. Combattere le fake news renderà i social un posto ancora più bello, dove sentirsi liberi di informarsi, di dissentire e liberi di giudicare tutto ciò che la realtà ci offre.

Condividi su:

Facebook
WhatsApp
Twitter
Telegram

Rimani aggiornato

Seguici sui nostri social !

Logo Docety Blu Sfumato

Altre notizie

Il marketing virale
Marketing
Simone Verrecchia

Il Marketing virale è efficace?

Virale: è un qualcosa che si diffonde in modo particolarmente veloce e capillare. Può il marketing controllare tale viralità o è un qualcosa affidata completamente

Leggi di più >>
Apri chat
1
Hai bisogno di aiuto ?
Ciao !
Come posso aiutarti?